Questa volta è andata bene, la notte del 30 settembre!
Un incendio è stato appiccato dalla solita mano infame, sopra via del Commercio, con l'intento di devastare Monte Moro.
L'incendio è stato prontamente spento dai Vigili del Fuoco, aiutati dall'arrivo di un acquazzone.
Nell'augurare al piromane continui mal di pancia lancinanti, senza avere mai un bagno a portata di mano, poniamo queste riflessioni.
1) il verde a Genova, tolte le aiuole in centro città, non subisce interventi di manutenzione; e non parliamo solo del verde pubblico, ma anche del verde privato.
2) Monte Moro non ha l'acqua pubblica, un diritto per molti ma non per tutti.
Gli abitanti si arrangiano con cisterne private e, nel caso di incendi i Vigili del Fuoco devono fare salti mortali per approvigionarsi d'acqua.
Proponiamo di seguire il progetto studiato dalla ns Associazione e Mediterranea delle Acque, per portare l'acqua sul Monte.
3) Suggeriamo al Comune di Genova di censire i proprietari delle antenne e dei ripetitori presenti sul Monte e imporre loro di partecipare alla spesa (in fondo irrisoria, 80 mila €) per dotare il monte di una rete idrica e antincendio.
4)uno stacco in più! Inasprire, a livello governativo, le pene per chi appicca incendi dolosi.
Infine, ci auguriamo una rapida soluzione...gli abitanti NON possono rischiare la loro incolumità per negligenze altrui.
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